I Violent Femmes interrompono quindici anni di silenzio con il loro nono album in studio; il trio ritorna sulle scene con la miscela di folk, punk minimalista, blues, jazz e rock'n'roll che aveva caratterizzato i precedenti lavori. E' stato registrato tra Brooklyn, Nashville, Los Angeles, Milwaukee e Denver, prodotto da Jeff Hamilton degli Horns of Dilemma e mixato da John Agnello, in passato gia' collaboratore di Sonic Youth, Kurt Vile e Dinosaur Jr.(rockol.it)

La formula appare ormai abbondantemente rodata e i rischi presi, come detto, sono praticamente nulli. Ciononostante e' innegabile che i tre riescano sempre e comunque ad ''arrivare'' all'ascoltatore, e il mood creato continua a funzionare egregiamente. Classe tanta e coraggio poco insomma, ma (per ora) continua ad andare piu' che bene anche cosi'.(sentireascoltare.com)

Un album che riporta la memoria alle serate calde e gloriose del CBGB'S di New York (the good old days) senza perdere ne' ritmo ne' tempo. Willie ha mantenuto la sua forte energia punk. Vederlo dal vivo e' uno sballo, sentirlo su disco ti lascia senza fiato.(mescalina.it)

Di solito da una grande sofferenza ritorna una rinascita, specie dal punto di vista creativo. E' esattamente questo il punto della carriera della Williams, il cui album lascia emergere la volonta' di tornare a rischiare, per scoprire magari di voler mettersi in gioco ancora. E il risultato e' ipnotico e profondo come il suo animo.(rocklab.it)

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